La Storia di Cesano
CESANO
Roma è inanellata a nord da una corona di paesini, un tempo avamposti di avvistamento a preavvertire di aggressioni barbare in calata dalle Alpi. Borghi antichi che dal secolo scorso prendono a svilupparsi come alternative alla città sia per il minor prezzo delle case sia per la quota alta di vivibilità, sia per la qualità dell’aria lontana dallo smog.
Cesano ancora porta il segno, nella memoria collettiva, della penalizzazione per l’inquinamento acustico dovuto alla mega-antenna di RadioVaticana che fino a pochi anni fa dominava sul paese. Problema annoso al quale si è dato riparo con l’abbattimento delle antenne delle onde medie e corte anche per volere esplicito di PAPA FRANCESCO.
Questo evento ha catalizzato a Cesano delle forze popolari a tutela dell’ambiente, che vigili vanno in alert al primo segno di depauperazione del contesto rurale integro rimasto. Bello, per chi si avvicina per la prima volta a questa comunità , sapere che la collettività è pronta a difendere la vivibilità dell’ambiente e la qualità della vita che rendono Cesano per la sua particolare vicinanza a Roma appetibile a molte forme di contaminazione ma anche a molte forme fruttifere di fuga dalla città.
Chi pensa a Cesano come soluzione abitativa pensa alla comodità della Stazione, diventata nel frattempo frazione del paese, e del potenziamento FL3 delle linee ferroviarie verso Viterbo e al contrario verso Roma, che ne fanno LA PORTA NORD DELL’ACCESSO ALLA CAPITALE e la principale via di collegamento con la Tuscia.
Cesano oggi con 20.000 abitanti sebbene ancora Comune di Roma (XV°municipio) è definito un centro a prevalente sviluppo agricolo ad alto pregio e quindi risponde in pieno alla sua storia antica che ne ha determinato il successo nei tempi andati. Etruschi, Falisci e Latini se la sono contesa dal 300 al primo secolo avanti Cristo e varie testimonianze monumentali ricordano questi passaggi.
Il Borgo antico, il cuore del paese, distinto in due livelli alto e basso presenta svariate tipologie di case ad impianto a schiera come era conveniente un tempo costruire ed abitare per risparmio di risorse e di difendibilità. Il Borgo sorge su uno sperone di tufo alto 240 mt e l’abitato è distribuito “A FUSO DI ACROPOLI” CON DUE STRADE PARALLELE DI DIVERSO LIVELLO.
In epoca Augustea addirittura era una Villa Rustica o Domus Culta perché l’imperatore ritenendo quell’agro a nord di Roma prezioso , (un cuneo da difendere nel territorio di origine etrusca) ne aveva rafforzato gli insediamenti contadini, e dotato la Domus di tutti le “moderne ” tecnologie dell’epoca dalla molitura delle olive fino ai torchi per fare il vino e i serbatoi del grano per un pane da sempre famoso.
Questa armoniosa identità non si è persa con l’avvento del Cattolicesimo che ha arricchito Cesano di Chiese e una forte tradizione in onore del Santissimo Crocifisso che è dotata di un comitato promotore e di confraternite oltre che di un Palio settembrino.
Ed eccoci ai tempi nostri: se andiamo a vedere in dettaglio ci accorgiamo che quella che è sempre stata nella storia un postazione ambita per la fertile campagna a modeste alture ancora oggi mantiene questa caratteristiche essendo sede di molte fattorie con spaccio di formaggi freschissime e carni rustiche , allevamenti locali e macellerie artigianali.
La Grande distribuzione con ampi parcheggi fa parte di quei servizi che non posso mancare in un paese dove anche la presenza SCUOLA DI FANTERIA dell’esercito Italiano, dinamizza partenze arrivi e residenze di militari con le loro famiglie.
La campagna insiste e penetra la cittadina che si è dovuta più volte, nella storia, difendere dall’assalto dei saraceni , era la prima più vicina alla costa di sbarco , e che ha sempre fieramente combattuto e espulso.
Cesano, vicinissima al lago di Martignano e di Bracciano gode anche della curiosa alternanza del lago di Stracciacappa e del Baccano fondi vulcanici ormai prosciugati, contigua al Parco di Veio e a quello dei Laghi , servita dalla via Clodia ( oggi la Braccianense) e dalla Cassia, insomma Cesano, protetta di monti Sabatini pur essendo fortemente antropizzata riserva, otre ad un clima mite e all’aria buonissima, sorprese ambientali e storiche.
La storia si tinge di giallo quando si parla di Galeria un tempo fiorente cittadina confinante con Cesano, ora nominata Parco Naturale Archeologico, e Monumento Naturale, che si spopolò all’improvviso lasciando al suo posto tutta una citta “vivente” deserta e abbandonata di colpo come per una calamità improvvisa che poi si rivelò essere, sembra, una epidemia di malaria . Oggi si può visitare come una escursione nel mistero lontana da pericoli ambientali anzi con tutta la forza della fauna e della flora che ne hanno ricoperto le vestigia.
DOCUMENTO a cura di Luisa Gorlani
Il Frammento del Sarcofago Romano ritrovato tra i resti della chiesa di S. Andrea, sulle pendici del monte di S. Andrea, ora conservato al Museo Nazionale Romano, è, secondo la Prof. Gorlani, l’emblema del Borgo, della sua genesi e del suo destino. Esso raffigura, partendo da destra, Endimione, bellissimo pastore e cacciatore, che rappresenta appunto il Borgo, sdraiato in riposo ai piedi di una roccia, assorbito in uno stato crepuscolare, sognante, che gli conferisce eterna giovinezza; Hypnos, il dio del sonno, coi papaveri e il corno in mano, da qui versa il sonno su Endimione, apporta al Borgo il dolce riposo, che fa dimenticare i dolori e le fatiche e lo induce ai tempi lenti, che lo salvano dalla frenesia metropolitana; Selene, che scende da una biga, per ammirare il pastore dormiente, illumina ogni notte il Borgo, con la sua argentea luce lunare e se ne innamora, come potrebbe innamorarsene il visitatore, mosso e illuminato da interesse e curiosità culturale; la figura distesa di Tellus, la madre Terra, che regge la cornucopia, è la divinità che dà vita al Borgo, facendo scaturire dal suo grembo i campi, le messi, le vigne; la giovane alata Aurora, la dea del mattino dalle rosee dita, trattiene per le briglie i cavalli scalpitanti del carro della luce, giunti insieme a lei ad annunziare il giorno, quasi a voler destare dal suo sonno il Borgo. All’estremità sinistra un vecchio pastore e altri fanciulli pastori, con gregge di pecore e capre tra gli alberi, confermano la pratica della pastorizia, il contatto con la terra, con gli animali, l’impronta agreste, bucolica di Cesano fin dall’antichità e il suo destino di salvezza nella Natura. All’estremità destra invece c’è un satiro che suona la siringa, quasi a simboleggiare l’attitudine antica del Borgo per la Musica e le due ninfe delle sorgenti, con un vaso da cui sgorga l’acqua, l’elemento purificatore e vivificatore, che, insieme alla Natura, salverà il Borgo dalla morte: la Cultura.