Roma Nord – Il Circo Italiano
Roma Nord – Il Circo Italiano
Torna a Formello la grande arte del Circo di tradizione Italiana
È credenza popolare quella di pensare che tutto il mondo circense sia di origine zingara con tutte le conseguenze che un tale pensiero può creare. Il circo ricco di stereotipi Felliniani è ben lontano dalla realtà che ad oggi lo contraddistingue e contrariamente all’immaginario collettivo è una macchina artistica in continuo movimento, sia artistico che fisico e conserva una propria dignità artistica degna ti tale nome. Il circo dunque si aggiorna nel corso del tempo e si allinea ai tempi nei quali vive. A differenza di altri paesi europei nei quali il Circo ha una valenza culturale molto più alta, in Italia, quando si parla di cultura, ci si riferisce per lo più al teatro o al cinema ma molto meno alle arti circensi. L’Italia è piena di valide realtà circensi con i loro altrettanti avvincenti spettacoli famosi anche in tutto il mondo. Abbiamo visto emergere i tendoni circolari ( da qui la parola circo) all’uscita Formello in zona Santa Cornelia e non potevamo esimerci dal visitare questo vero e proprio microcosmo di arti musiche e spettacoli che è il Circo.
Ci ha accolto poco prima dello spettacolo pomeridiano Alessia dell’Acqua, moglie di Rony Vassallo ed anch’essa proveniente da una storica famiglia circense, presentatrice dello spettacolo ed ex trapezista. Il Circo Rony Roller della famiglia Vassallo esiste da 7 generazioni dopo lo stop forzato a causa della pandemia nasce questa nuova evoluzione del Circo in collaborazione con la famiglia Orfei, in particolare con Stefano Orfei figlio della grande Moira Orfei.
Che tipo di spettacolo possiamo vedere?
“Il circo classico con gli animali, spettacoli classici ma dai risvolti moderni. Tutti i nostri artisti sono famosi a livello mondiale: I clown della famiglia Saly con Jula e il figlio Victor, giocoliere, che con il suo numero unico al mondo suona la batteria con le palline. I trapezisti Daniel e Tilla con i loro numeri aerei. La donna Laser Chantal Sblattero. Aris Martini acrobata in aria e a terra, con i suoi due numeri aerei ed uno con gli animali, mia figlia Megan con i suoi cerchi, i trasformisti Riccardo e Isabella Orfei con i loro cambi di vestiti in pochissimi secondi. Poi c’è Alberto, mio cognato, che da sempre ha portato l’arte clownesca nella pista del circo, riuscendo ad esibirsi anche come funambolo ed acrobata in chiave comica e che oggi è il Tour Manager del Rony Roller Circus, ed è membro del consiglio direttivo dell’Ente Nazionale Circhi. Infine Stefano Orfei che non ha certo bisogno di presentazioni, figlio della regina Moira Orfei, pluripremiato al festival internazionale del circo di Montecarlo, medaglia d’onore del presidente della Repubblica Italiana al Festival del Circo d’Italia a Latina dove si esibiscono 50 stati in un campionato mondiale circense.”
Che tipo di pubblico avete e soprattutto un eventuale accompagnatore/genitore può divertirsi?
“ Il pubblico è eterogeneo dai 2 ai 90 anni, non abbiamo un target specifico ma molte volte può accadere che si diverta più il genitore del bambino. In una parte dello spettacolo, che ovviamente non vi svelo, il nostro clown Jula coinvolge il pubblico, soprattutto quello adulto nella totale incredulità e divertimento dello spettatore. Quindi mi sento di dire che è uno spettacolo che può intrattenere tutta la famiglia.”
Come è la vita del circense?
“Le persone ignorano il nostro modo di vivere, come siamo come ci poniamo, non siamo zingari, paghiamo le tasse ed abbiamo più controlli noi di una fabbrica stanziale. Noi siamo una fabbrica itinerante e ogni settimana, per ogni tappa del nostro tour abbiamo controlli : perché tutto deve essere a posto e tutto il personale deve essere in regola. La vita è tosta, devi essere appassionato, crescerci dentro e capirne ed assimilarne i ritmi. Molte persone si avvicinano al mondo circense però è difficile che si adeguino al nostro modo di vivere. Siamo sempre in viaggio, abbiamo le case mobili con tutti i confort e ciascuno di noi ha la propria vita, un po’ come fossero appartamenti uno vicino all’altro, un condominio viaggi ante insomma. Sfatiamo il mito Felliniano del pilone sul fuoco e la donna cannone. Ci conosciamo tutti da diversi anni è vero ma cerchiamo sempre di mantenere una privacy come una sorta di regola del buon vicinato.”
Quanto ha influito la pandemia sul vostro lavoro?
“Molto, a prescindere dallo stop forzato durato più di un anno, il nostro spettacolo rimanendo pur sempre di alto livello ha subito delle defezioni importanti. Gli artisti stranieri attualmente non sono presenti, non abbiamo la troupe brasiliana ad esempio e diversi altri artisti. “
Una domanda di romantico gossip: come vi siete conosciuti con tuo marito?
“Ci siamo incontrati per caso durante una tournée in Puglia. Eravamo entrambi con i nostri circhi ed i nostri spettacoli ma ci furono un po di pasticci nelle organizzazioni locali ed invece di fare picca come si dice in gergo abbiamo deciso di unire le forze. Siamo stati insieme per un paio di mesi ed abbiamo iniziato a frequentarci. Io poi sono partita per una tournée in Grecia, dove mi venne a trovare, e al mio ritorno abbiamo deciso di fare una nuova comunione con i circhi per conoscerci meglio fino al 28 settembre del 2005 data delle nostre nozze.”
Molteplici sono le attività del circo esterne. É l’unico circo al mondo che si esibisce ogni anno al compleanno del Papa e ad entrare nella terapia oncologica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma dove hanno portato un po’ di allegria ai bambini ricoverati. Negli ultimi mesi inoltre il Circo Rony Roller si è impegnato anche ad intrattenere le mamme e i bambini ucraini arrivati in Italia dalle zone di guerra, evento passato in sordina per scelta del Circo ma sicuramente una dimostrazione che la beneficenza può presentarsi sotto diverse forme l’importate è volerla. Anche nel mondo del cinema il Circo Rony Roller non è da meno, recentemente li abbiamo visti nel film pluripremiato Freaks Out di Gabriele Mainetti ed attualmente sono impegnati con il film di Nanni Moretti. É un mondo affascinante e ricco di sfumature quello del Circo, un luogo ricco di arte dove tutti si danno da fare che meriterebbe il giusto riconoscimento. Abbiamo respirato l’allegria e la cordialità in questo caldo pomeriggio di maggio e rivedere genitori e figli in fila per entrare sotto il tendone delle meraviglie ci ha fatto recuperare un po’ di fiducia nel mondo e fatto trascorrere qualche ora spensierata.
Non ci resta che dire: merda! merda! merda!
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